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MutaMorphosis: i temi generali

MutaMorphosis: i temi generali

Il semble que MutaMorphosis vient à point nommé pour questionner les mutations majeures qui pèsent sur l’avenir de notre monde, sur l’évolution des hommes et des sociétés et par conséquent sur leurs modes de connaissances scientifiques et technologiques, leurs modes d’expressions artistiques et de communication.

“MutaMorphosis” doit favoriser de nouvelles configurations d’échanges et faire la preuve que toutes problèmes nécessitent maintenant des approches basées sur la pluralité des disciplines scientifiques, technologiques et artistiques et prendre en compte des conditions éthiques, épistémologiques, esthétiques et écosystèmiques.

Questa presentazione di “MutaMorphosis: Challenging Arts and Sciences”, di Louis Bec nell’Opening plenary speech, spiega molto bene il significato della manifestazione.

Dunque scienze, comunicazione, arte impegnate in una sorta di confronto con poche concessioni alle “maniere”, alle interpretazioni leggere. L’evento, che si è svolto all’interno della terza edizione di un festival più ampio, Entermultimediale (Enter3), ha messo in scena oltre al convegno anche una serie di mostre collaterali ospitate in vari luoghi della città. Mutamorphosis segue di poco più di un settimana un altro evento, diverso nelle finalità ma simile per indirizzo tenutosi a Montreal (Mobile/Immobilzed: Art, Technologies & (Dis)abilities, organizzato dal Centre interuniversitaire des arts médiatiques): alcuni dei relatori (lo stesso Louis Bec, che ne era l’organizzatore, Roy Ascott) erano infatti anche a Praga.

MutaMorphosis guarda avanti, mettendo a fuoco alcuni importanti elementi. Il primo è che vi sono nuovi campi interessanti a cui rivolgere l’attenzione, da investigare da parte della comunicazione, delle scienze sociali, dell’arte. Il grande balzo che scienze e tecnologie hanno compiuto nel ‘900 ha aperto vasti scenari con cui la cultura umana si confronta e che diverranno sempre più presenti e consueti nei prossimi anni: le nanotecnologie e i nanomondi, gli ambienti estremi ed ostili, le varie accezioni della robotica, la dimensione del cosmo come habitat, la dimensione dell’organico, le biotecnologie, la sensorialità e la sinestesia, la percezione dei cambiamenti del clima, l’ecologia della trasformazione, i materiali intelligenti, la comune dimensione dei network a livello organico e inorganico, la percezione mediata, la neuroestetica. Intorno a questi temi, che spesso si sono intrecciati, si sono imperniate le conferenze.

E’ un mondo di pionieri quello che si avventura per queste strade, di artisti e teorici a volte nuovi, altre volte noti ma operanti in territori nei quali questi argomenti non sono inauditi.

Infine, MutaMorphosis contiene due omaggi importanti. Il primo è a Kafka, praghese, e alle sue Metamorfosi, all’idea di metamorfosi – di mutazione – che innerva il presente. Il secondo è per il filosofo Vilém Flusser, anch’egli praghese, a cui è dedicata una retrospettiva curata da Louis Bec, che ha collaborato con il filosofo.